Sannita

Il radicale (a piede) libero


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Ricordi di una simpatica tonnara simposiante

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E: Però mi dovete stare a sentire, eh! Me dovete ascolta’ perché so’ simposiarca…

C: [infastidita] Zitto.

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E: [rispondendo a una battuta di G.] È arrivata la Teste Omega. C’abbiamo Stefania Ariosto, c’abbiamo.

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E: [sarcastico, dopo l’ennesima battuta su di lui]. Ah, ah, ah. Ho i crampi allo stomaco dalle risate…

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[Viene richiesto a E. di provare le patate]

E: [malcelando il doppio senso] Con rispetto parlando, io non sono esperto di patate, eh.

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[Si parla de “La Smorfia” del trio Troisi – Arena – De Caro]

E: Ma lo sai che adesso De Caro è un seguace di Sai Baba?

Io: Ma chi, quel cialtrone?

E: Sì, va in giro con un anello grosso così regalatogli dal “Maestro”.

M: [ignara di chi sia Sai Baba] Ah, ma quindi Sai Baba è un bigiottiere?

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[Si parla di Berlusconi e le cinque gnocche di Villa Certosa, mentre si è alla seconda caraffa di vino]

AN: [rivolgendosi a me] Che poi, a E., la rossa sai perché gli piace? Perché c’ha due tette…

E: E certo, perché se c’aveva ‘r pisello era normale, no?

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[Arriva il fatidico momento in cui si chiedono notizie della mia ragazza…]

C: Ma lei dove studia?

Io: Giù a Benevento. Frequenta l’università di Benevento, fa Biologia.

E: E se vede… Pe’ sta co’ te…

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[La seconda caraffa di vino è già un ricordo]

G: [ex abrupto, ovviamente rivolta a E.] C’hai proprio una faccia da cazzo.

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E: C’hai presente il film Compagni di scuola?

C: No, io i film di Moretti non li vedo apposta.

E: Infatti è di Verdone.

C: Ah.

[Se vi state chiedendo perché ho riportato questo pezzo, il motivo è semplice: pura e semplice vendetta]

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E: [passandosi una mano sulla faccia] Ma perché, sembro sbronzo?

Io: [imitando Califano] No, non ho detto sbronzo, ma stronzo, stronzo, stronzoooooo…

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[Si finisce a parlare, verso metà della terza caraffa, di Andrej Čikatilo]

E: Il mostro di Rostov uccise e mangiò qualcosa come 60 bambini.

Io e AN: [all’unisono] Un vero comunista.

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[Spunta fuori il nome di un noto dirigente radicale]

E: [visibilmente ubriaco, ma evidentemente ispirato dal nome] Gioco d’ano, gioco di villano. Federica friendly handly.

[E vogliamo qui soprassedere sul fatto che il soggetto è stato successivamente video-ripreso mentre cantava la sigla dei TeleTubbies]

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C: [rivolta a E.] Tu sei la dieta perfetta. Fai passare la fame.

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[La terza caraffa è quasi finita]

E: Che c’hai, M.?

M: [seria] Eh, che c’ho? So ‘mbriaca!

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Io: [ormai a quattro di bastoni sulla poltrona] Ragà, vi prego, iniettatemi la torta endovena.

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Io: Ti prego E., alzati, ché non ti posso vedere piegato a 90.

E: Perché? Non ho un bel culo? Mi dicono tutti che c’ho un bel culo…

G: Seh, sulla Salaria…

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[Discussione fra ubriachi, stesi a vario titolo fra poltrone e divano]

E: Nella vita, tutto s’ammoscia. Con rispetto parlando.

G: Spero che non sia per esperienza personale.

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Io ed E: [cantando da bravi ubriaconi] Tuuuuuu seeeeei romaaaaanticaaaaaa, amica delle nuvoleeeeeee…

AN: Ma di chi è questa?

E: Tony Dallara.

AN: Chi? Tony Dall’Ano?

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E: Io me ce so fatto un nodo, per non dimenticarmi che non lo uso.