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[Dialogo fra due persone che non avevano ancora cominciato a bere…]
A: La finale è ad Atene?
Io: Sì, è a “senza tene”, con l’alpha privativa…
A: E allora dopo questa, io andrei e tu serghei…
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MC: Ma si sa che le donne attivano più centri di linguaggio degli uomini.
G: Pòrelli.
E: Aòh, ognuno fa quel che può, eh…
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[Intorno al 75º minuto della finale fra Milan e Liverpool]
G: [rivolta a me] Vabbè, state due ad uno, avete vinto…
Io: [alzandomi e gesticolando apotropaicamente] Daje…
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M: A me i cani non riescono a piacere. Sono affettuosi, ma non mi piacciono. Io sono una gattara.
C: Bello, un gattino rosso…
M: [riferendosi ad A.] È lui. Pesa cento chili, ma è un gatto…
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G: Sembro piccola, ma c’ho lo stomaco di un camionista ubriaco!
AN: A me E. ha detto che c’ho gli acidi di un boa constrictor!
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Io: Sempre detto io che le donne sono animali strani.
M: Sempre detto io che gli uomini sono animali. Punto.
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C: Mio padre dice sempre che uomini e donne sono mondi alieni che condividono solo l’apparato sessuale.
Io: E neanche sempre.
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E: Piazza Vittorio Ugo.
C: G., educalo.
G: No, ci sono riuscita con il mio cane, ma con lui è impossibile.
E: Io dico Piazza quel-che-cazzo-che-me-pare.
G: Ma manco col cazzo!
Io: [cercando di prendere nota del botta e risposta] Ragà, piano però, che c’ho i riflessi addormentati dal vino.
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E: [ex abrupto] Che bello, lo vedo che sale!
[Un silenzioso panico assale i commensali.]
E: Ma che avete capito? Il tappo della bottiglia!
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Io: Aòh, me fate magnà? So’ du’ ore che sto a scrive stronzate!
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G: V’o potete popo scordà! Forgive it!
C: ‘A G., magari “Forget it”…
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G: Hillary? Ah, Hillary Clinton! Io pensavo Ilary Blasi… Aòh, ognuno c’ha la sua curtura.